Taquim o quaterni?

Se provate a tradurre su internet in inglese la frase “taccuino o quaderno” quello che ne risulterà sarà “notebook or notebook”. Gli anglosassoni, come spesso fanno, usano lo stesso termine per due cose abbastanza diverse.

In realtà anche in italiano i due termini sono considerati sinonimi, anche se, come è evidente, derivano da due etimologie molto differenti. Il primo, taccuino, viene dall’arabo “taquîm”, (“disposizione ordinata”) che era utilizzato in passato per definire un calendario o un almanacco. Il secondo, quaderno, nasce con il latino “quaterni”, e si rifà all’uso di dividere in quattro i fogli per la preparazione dei manoscritti.

Per evitare confusione, potremmo classificare i due oggetti separatamente sulla base di alcune loro caratteristiche differenti.

I quaderni solitamente sono realizzati con copertina morbida e rilegatura a spirale o a punti metallici (che è la rilegatura più comune). E sono normalmente usati, ad esempio, per la scuola.  In alcuni casi, i prodotti più eleganti vengono assimilati ai vestiti sartoriali quando viene utilizzata la rilegatura più elegante cosiddetta “a punto Singer”, e cioè con cucitura a filo.

I taccuini, invece, possono avere sicuramente copertine morbide, semirigide o rigide (cartonate), ma a differenziarli è soprattutto la rilegatura in brossura fresata o cucita (anche detta “a filo refe”) oltre al maggior numero di fogli che possono ospitare e ad altri accessori che i quaderni, per loro struttura, è difficile che includano: ad esempio, i nastri segna-pagina in seta, l’elastico di chiusura o la tasca in terza di copertina.

Se invece cercate qualcosa che, come si dice, “mischi le carte”, avete a disposizione la collezione CLAESSIDRA di AERIAL: nei quaderni di alto livello della linea, oltre agli originali fogli interni in grigio-perla, si possono trovare un elastico di chiusura e una tasca in terza di copertina, assemblati a mano.

Proprio come i più strutturati taccuini.

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